Lezioni apprese dal primo anno di applicazione del GDPR: Case study e consigli per le aziende – parte 1

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Lezioni apprese dal primo anno di applicazione del GDPR: Case study e consigli per le aziende – parte 1

Il General Data Protection Regulation (GDPR) è entrato in vigore il 25 maggio 2018, rivoluzionando il modo in cui le aziende trattano i dati personali dei cittadini europei. Dopo un anno di applicazione, è possibile trarre alcune lezioni importanti dai casi di successo e dalle sfide affrontate dalle aziende nella conformità al GDPR. In questo articolo, esamineremo alcuni case study significativi e forniremo consigli pratici per le aziende che cercano di migliorare la loro conformità al GDPR.

Case study 1: British Airways

Nel settembre 2018, British Airways ha subito una violazione di dati che ha coinvolto le informazioni personali e finanziarie di circa 500.000 clienti. L’azienda ha notificato l’incidente all’autorità di controllo del Regno Unito, l’Information Commissioner’s Office (ICO), entro il termine di 72 ore previsto dal GDPR. Tuttavia, nel luglio 2019, l’ICO ha annunciato un’ammenda record di 183 milioni di sterline (circa 204 milioni di euro) per la violazione del GDPR.

Lezioni apprese:

  • Anche se la notifica tempestiva è essenziale, non è sufficiente per evitare sanzioni;
  • Le aziende devono adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati personali dei clienti;
  • Le sanzioni per violazioni del GDPR possono essere significative e dannose per la reputazione aziendale.

Case study 2: Google

Nel gennaio 2019, la Commissione nationale de l’informatique et des libertés (CNIL), l’autorità francese per la protezione dei dati, ha inflitto a Google una multa di 50 milioni di euro per violazione del GDPR. La CNIL ha rilevato che Google non aveva fornito informazioni sufficientemente chiare e trasparenti agli utenti sul trattamento dei loro dati personali e non aveva ottenuto un valido consenso per la personalizzazione degli annunci pubblicitari.

Lezioni apprese:

  • La trasparenza e la chiarezza nella comunicazione delle pratiche di trattamento dei dati sono fondamentali per ottenere il consenso degli utenti;
  • Le aziende devono garantire che il consenso ottenuto sia specifico, informato e inequivocabile;
  • Anche le grandi aziende tecnologiche non sono immuni alle sanzioni del GDPR.

Consigli per le aziende

1. Nomina un responsabile della protezione dei dati (DPO)

Un DPO è un esperto di protezione dei dati che supervisiona la conformità al GDPR e agisce come punto di contatto tra l’azienda e le autorità di controllo. La nomina di un DPO è obbligatoria per le aziende che trattano dati personali su larga scala o che trattano categorie particolari di dati.

2. Effettua una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA)

Una DPIA è un processo strutturato per identificare e minimizzare i rischi associati al trattamento dei dati personali. Le aziende devono effettuare una DPIA prima di avviare nuovi progetti o processi che comportano un alto rischio per i diritti e le libertà degli individui.

3. Adotta misure tecniche e organizzative adeguate

Le aziende devono implementare misure di sicurezza appropriate per proteggere i dati personali da accessi non autorizzati, perdite, distruzioni o danneggiamenti. Queste misure possono includere la crittografia, la pseudonimizzazione, la formazione del personale e l’aggiornamento regolare dei sistemi di sicurezza.

(Continua nella Parte 2)